Tarcisio ha ventisei anni e lavora per l’associazione dal
2011 come guarda. Quella del guarda è una professione molto diffusa a Quelimane e piuttosto
difficile da descrivere, poiché comprende in una sola parola una vasta gamma di
occupazioni: dal tagliare l’erba, svolgere i piccoli lavori di casa, fino a
fare da guardia vera e propria alla casa durante la notte.
Tarcisio è il più giovane dei lavoratori di casa ma,
nonostante l’età, la sua vita non è certo quella di un ragazzo come siamo
soliti pensare noi. Nel 2007 Tarcisio ha perso il padre a causa di una
malattia. Questo evento ha cambiato completamente la sua vita poiché il padre
con il suo lavoro contribuiva al mantenimento della famiglia e al sostegno dei
costi del suo studio. Per tre anni Tarcisio è riuscito a proseguire gli studi
lavorando nel tempo libero, finché purtroppo la malattia ha portato via anche
sua madre. “Lei scommetteva su di me per farmi affrontare il mondo”, dice
Tarcisio parlando della madre.
A questo punto il senso di responsabilità e la necessità lo
hanno costretto ad abbandonare gli studi nell’undicesima classe, che
corrisponde al quarto anno di scuola superiore in Italia, e a prendersi cura
dei suoi fratelli minori.
Nel frattempo ha conosciuto Cristina e insieme oggi hanno
tre bambine, la più grande di sei anni e la più piccola di pochi mesi. Tarcisio
non ha molto tempo libero, perché quando non lavora come guarda spesso lavora come muratore per una piccola impresa di un
vicino o aiuta Cristina nei lavori di casa, come riordinare, lavare i panni e
pulire la casa dai ragni e dalle formiche. Quando riesce a ritagliarsi qualche
ora, però, quello che preferisce è portare la sua famiglia a passeggiare per le
strade della città.
Il ricordo più bello di Tarcisio risale a quando era
nell’ottava classe e per la fine della scuola ha organizzato una festa assieme
ai suoi compagni. Hanno festeggiato di sera, con la musica, e hanno invitato
anche i loro professori. La cosa più bella è che “nessuno quel giorno ha
litigato”.
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