martedì 10 giugno 2014

I nostri lavoratori - Oggi conosciamo.... Tarcisio

Tarcisio ha ventisei anni e lavora per l’associazione dal 2011 come guarda.  Quella del guarda è una professione molto diffusa a Quelimane e piuttosto difficile da descrivere, poiché comprende in una sola parola una vasta gamma di occupazioni: dal tagliare l’erba, svolgere i piccoli lavori di casa, fino a fare da guardia vera e propria alla casa durante la notte.
Tarcisio è il più giovane dei lavoratori di casa ma, nonostante l’età, la sua vita non è certo quella di un ragazzo come siamo soliti pensare noi. Nel 2007 Tarcisio ha perso il padre a causa di una malattia. Questo evento ha cambiato completamente la sua vita poiché il padre con il suo lavoro contribuiva al mantenimento della famiglia e al sostegno dei costi del suo studio. Per tre anni Tarcisio è riuscito a proseguire gli studi lavorando nel tempo libero, finché purtroppo la malattia ha portato via anche sua madre. “Lei scommetteva su di me per farmi affrontare il mondo”, dice Tarcisio parlando della madre.
A questo punto il senso di responsabilità e la necessità lo hanno costretto ad abbandonare gli studi nell’undicesima classe, che corrisponde al quarto anno di scuola superiore in Italia, e a prendersi cura dei suoi fratelli minori.
Nel frattempo ha conosciuto Cristina e insieme oggi hanno tre bambine, la più grande di sei anni e la più piccola di pochi mesi. Tarcisio non ha molto tempo libero, perché quando non lavora come guarda spesso lavora come muratore per una piccola impresa di un vicino o aiuta Cristina nei lavori di casa, come riordinare, lavare i panni e pulire la casa dai ragni e dalle formiche. Quando riesce a ritagliarsi qualche ora, però, quello che preferisce è portare la sua famiglia a passeggiare per le strade della città.

Il ricordo più bello di Tarcisio risale a quando era nell’ottava classe e per la fine della scuola ha organizzato una festa assieme ai suoi compagni. Hanno festeggiato di sera, con la musica, e hanno invitato anche i loro professori. La cosa più bella è che “nessuno quel giorno ha litigato”.



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