sabato 5 luglio 2014

I nostri lavoratori - Oggi conosciamo… Joao

Joao è uno dei guardiani notturni del Centro Nutrizionale. E’ nato il 25 dicembre del 1972. Il suo sogno fin da bambino era poter studiare in Germania. A quell’epoca per andare all’estero era necessario avere un’educazione militare e per questo a quindici anni si è arruolato nelle forze navali. Nei primi mesi ha affrontato una rigida formazione: imparare a nuotare, guidare la barca, usare la bussola, il radar, la sonda e altri strumenti utili nella navigazione. In seguito ha iniziato il suo lavoro vero e proprio, durante la guerra civile: pilotare le barche sul rio Dos Bons Sinais, il fiume che bagna la città di Quelimane, per trasportare militari e scorte dalla città all’isola di Inghassunge. Il suo lavoro è durato otto anni e si è concluso nel 1994 con la fine della guerra civile. Negli anni successivi ha lavorato per diverse imprese straniere come marinaio, approfittando della sua capacità di guidare le barche.

Dal 1997 ha iniziato a dedicarsi allo sminamento, lavorando per l’impresa inglese Halo Trust. Nei primi anni di lavoro l’attività era svolta con l’uso di pochi e semplici macchinari, mentre in seguito Joao si è specializzato nello sminamento con i cani. Ha imparato ad addestrare i cani e a trasformarli in fedeli compagni di lavoro e di vita. “Io i miei cani li amavo come figli”, dice Joao. La sua grande bravura ha fatto sì che fosse mandato a lavorare in diverse parti del Paese e, nel 2002, in Abcasia (Georgia).  Lì Joao dice di aver vissuto un periodo “bello ma anche difficile”. Bello perché per la prima volta poteva scoprire un mondo diverso dal suo e perché riceveva un pocket money che gli permetteva di mettere da parte del denaro per la sua famiglia, ma nello stesso tempo molto difficile a causa del freddo e della povertà che ha trovato. “La vita da voi è molto pesante: sembra bella agli occhi degli stranieri, ma per chi vive lì è difficile, soprattutto per i poveri, che vengono lasciati soli”.
Una volta tornato, ha deciso di tornare al lavoro sulle barche. Dal 2005 al 2007 ha lavorato per la riabilitazione del porto di Quelimane, mentre dal 2009 al 2010 ha lavorato nella costruzione del ponte sullo Zambezi, sempre come marinaio.
In seguito Joao ha iniziato ad avere diversi problemi in famiglia. Non riuscire a seguire i suoi quattro figli nella crescita a causa dei continui spostamenti lo faceva sentire in colpa, e per questo ha deciso di tornare a Quelimane. Inoltre, dal 2010, sua moglie ha iniziato ad avere dei problemi di salute, che ha risolto grazie alla medicina tradizionale. Dopo essere guarita, la moglie è diventata una curandeira, cioè un medico tradizionale. La tradizione, infatti, vuole che chi guarisce grazie alla medicina tradizionale debba praticarla a sua volta. “Per lei non c’è stata scelta e io ero molto preoccupato, anche per questo sono tornato a Quelimane”, dice Joao. 
Prima di concludere, Joao racconta che un tempo aveva tante foto che gli piacerebbe potermi mostrare.  Un giorno, però, quando durante il suo lavoro di marinaio dormiva in una tenda, quest’ultima ha preso fuoco e Joao purtroppo non è riuscito a salvare le sue fotografie.  



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